La tecnica laser ideale per trattare gli adenomi prostatici di grandi dimensioni.
Cos’è l’enucleazione prostatica e come funziona
L’enucleazione prostatica è la procedura più indicata per i pazienti con prostata di grandi dimensioni, perché evita di ricorrere alla tecnica a cielo aperto di norma usata in questi casi.
L’operazione rimuove il tessuto in eccesso tramite una fonte laser che provvede a scollarlo dalla capsula prostatica: in questo modo si evita qualunque tipo di resezione.
Il chirurgo accede alla vescica tramite resettoscopio, passando attraverso l’uretra: il laser incide quindi l’eccesso di tessuto prostatico che poi viene sospinto in vescica ed estratto in piccoli pezzi dalla vescica e dall’uretra.
L’intera procedura si esegue in anestesia completa o spinale, senza incisioni esterne.
Vantaggi
- Ideale per prostate di grandi dimensioni
- Immediato miglioramento del flusso di urina
- Uso limitato del catetere (solo 24-48 ore)
- Breve degenza ospedaliera (2-3 giorni)
- Minori rischi di complicanze
- Ridotto sanguinamento
- Nessuna incisione chirurgica
I risultati
Con l’enucleazione prostatica si ottiene un miglioramento immediato dei sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna.
Il tasso di reintervento è dell’1% rispetto ad altre opzioni di trattamento, il che dimostra la grande efficacia dell’operazione.
FAQ
Le domande più frequenti sull’enucleazione prostatica
Quanto dura l’intervento?
In genere tra i 60 e 120 minuti, in base alle dimensioni della prostata.
Quanto tempo dovrò portare il catetere dopo l’intervento?
Il catetere, il cui scopo è drenare l’urina ed evitare eventuali coaguli di sangue, viene rimosso quando il paziente è in grado di urinare in modo autonomo. Di norma sono sufficienti 24-48 ore.
Dopo quanti giorni dall’intervento potrò tornare al lavoro?
Dato che non è prevista nessuna incisione chirurgica è sufficiente una settimana di riposo per riprendersi del tutto (salvo complicazioni).
L’eiaculazione dopo l’intervento sarà normale?
L’operazione determina l’eiaculazione retrograda (lo sperma, anziché fuoriuscire attraverso il pene, ritorna nella vescica e viene smaltito tramite successiva minzione).
L’intervento tuttavia non influisce in nessun modo sulla capacità di erezione, che rimane invariata.
Avrò perdite urinarie dopo la procedura?
Nelle settimane successive all’intervento è possibile avvertire una certa urgenza nella minzione, ma il fenomeno scomparirà in modo spontaneo.
In una misura limitata, soprattutto in virtù dei grandi volumi prostatici e dei casi complessi, esiste un rischio di incontinenza urinaria da sforzo transitoria, in genere recuperabile con fisioterapia.
Dovrò prendere farmaci dopo il trattamento?
A parte gli antibiotici di norma non è prevista l’assunzione di altri farmaci. A seconda dei casi, tuttavia, potrebbe essere necessario prendere altre medicine (ad esempio antinfiammatori, antispastici ecc.).